Dr.Morgue su THE FEAR, il portale dell'Horror
Sergio Di Girolamo, redattore di THE FEAR.IT, il portale dell'Horror dedica una recensione al Dr.Morgue e una lunga intervista alle autrici Silvia Mericone e Rita Porretto.
Dal 15 febbraio è in edicola il numero 6 del Dott.Morgue, albo che chiude la serie dedicata a Yoric Malatesta, soprannominato dai fan "Lo Spaccamorti" per via del suo lavoro quale coroner in quel di Montreal. Il personaggio, creato dalle scrittrici Silvia Mericone e Rita Porretto e ideato graficamente dal disegnatore Francesco Bonanno, è assolutamente originale, un antieroe dalla psicologia frammentata a causa anche della Sindrome di Asperger di cui soffre, una particolare patologia accomunabile all'autismo. Ciò lo fa apparire agli occhi della gente come una persona scontrosa e schiva, spesso fragile e indecisa. Nonostante ciò Yoric ha dalla sua l'attitudine tipica degli affetti da autismo nel mettere ordine nelle cose; così i casi di omicidio che via via si susseguono nel corso della storia (e che scopriremo essere tutti legati tra loro) vengono risolti dal nostro come puzzle ricomposti genialmente. Al di là delle sue utili intuizioni, fondamentali nella indagini della polizia locale, Yoric non è, come detto, la classica figura dell'eroe, anzi la sua esistenza è quanto mai problematica, al tal punto da non riuscire neanche a intessere rapporti sentimentali con l'altro sesso. In questo senso è emblematica la figura della prostituta Laverne pagata da Yoric solo per avere conforto psicologico e per poter andare a vedere la tv a casa della donna. Questo potrebbe dipendere dalla prematura e misteriosa scomparsa della ragazza di Yoric, Hanna (e proprio nell'ultimo albo si scoprirà parte della verità sui fatti riguardanti tale vicenda).
Il Dott Morgue è sicuramante una serie a fumetti fatta bene ma dimentichiamoci le storie a lieto fine, i falsi moralismi, sentimenti mascherati di buonismo tipiche di altre testate a fumetti, nel Dott.Morgue si tocca la sofferenza, quella vera, che suscita emozioni forti. Del resto il mestiere di Yoric è di per se qualcosa di "estremo" ed originale così come il rapporto che egli ha con la morte (parola che si trova nel titolo di ogni albo) e i cadaveri che spesso si animano nella sua mente per confidargli le loro più intime emozioni quando non gli rivelano indizi importanti per risolvere il caso. Gli altri personaggi della serie sono delienati piuttosto bene, in particolare il sindaco Mason (che ha il volto di Orson Welles) che si scoprirà presto essere molto più del primo cittadino di Montreal. Che dire infine. Il Dottor Morgue è una rarità nel panorama fumettistico italiano, una serie adulta che comunica schiettamente messaggi forti capace di creare empatia in chi soffre di problemi psicologici, non a caso Yoric è diventato la mascotte della comunità Asperger italiana. Un plauso alle due autrici Silvia Mericone e Rita Porretto intervistate per l'occasione dalla redazione.
TF: Innanzitutto complimenti , reputo il Dott.Morgue una serie a fumetti non banale e abbastanza complessa, una rarità nel panorama fumettistico italiano: da dove nasce l'idea che ha dato luce all'universo di Yoric Malatesta?
S&R : Yoric ci è stato in parte ispirato da una persona a cui siamo molto legate, ma poi ne ha per molti versi preso le distanze. È diventato un pretesto (che brutta parola!) per trattare dei temi a noi particolarmente cari e che ci interessavano molto, ma soprattutto per dare ai lettori un certo tipo di messaggio che riguardava la diversità in generale, anche morale e vedere se i lettori avrebbero recepito la cosa, fortunatamente e con nostra sorpresa è stato così.
TF: Perché avete scelto di caratterizzare il personaggio attraverso la Sindrome di Asperger?
S&R: Non lo abbiamo realmente scelto. Yoric è così. In qualche modo lo ha deciso lui, non poteva essere diverso da come si è autogenerato, forse è per questo che i lettori lo hanno percepito così “vero”. Credo che non potrebbe essere altrimenti. Forse non abbiamo soddisfatto la risposta, ma è l’unica verità che conosciamo a tal proposito.
TF: Vi siete ispirate a qualche personaggio noto per delineare la psicologia e il volto di Yoric?
S&R:Per quanto riguarda la psicologia, come accennavamo anche prima, nasce in parte da qualcuno che conosciamo bene, ma poi ci siamo molto documentate sull’Asperger, prendendo spunto da ragazzi e ragazze Asperger, che in questi mesi ci hanno contattato e scritto davvero spesso. Senza dimenticare consultazioni con psicologi e psicoterapeuti che ci hanno sempre fornito un’adeguata documentazione in merito, ma abbiamo sempre preferito evitare il punto di vista troppo clinico, per adottare quello esperienziale di chi vive l’Asperger quotidianamente.
Per quanto riguarda la parte grafica, anche se questo forse andrebbe chiesto a Francesco Bonanno, inizialmente avevamo suggerito Daniele Liotti, che però poi è stato “imbastardito” con Vincent Cassell, ma per quanto riguarda le dimensioni del nostro spaccamorti, che oltrepassano i due metri, quelle ci erano chiare sin dall’inizio. Yoric doveva essere storto, ingombrante nella scena, ma sempre realisticamente diverso ed estraneo in qualche modo al contesto in cui si trova.
TF: Perché avete scelto di ambientare la serie a Montreal? Ci siete state?
S&R:Purtroppo no, ma ci piacerebbe molto visitarla, anche perché abbiamo avuto modo di conoscere alcune persone che ci hanno vissuto o che ci tornano tuttora, e ce ne hanno parlato con un entusiasmo per il quale abbiamo fatto fatica a non fare la valigia. Montréal è una città piena di contraddizioni, una metropoli affascinante, poliedrica, antica come solo le grandi e assonnate capitali europee possono essere, ma al contempo molto moderna, quasi spavalda. Una città quasi perfetta in cui perdersi e fare perdere i nostri personaggi. La scelta tuttavia è stata dettata anche da un’esigenza “tecnica”, a Montréal il Coroner è una figura giudiziaria molto importante, che non ha nulla a che vedere col nostro medico-legale, è a tutti gli effetti un pubblico ufficiale che si relaziona con la polizia, con gli organi di legge e con potere di indagine.
TF: A mio avviso le figure femminili presenti nella serie sono deboli, spesso sopraffatte dagli uomini, curioso visto che il Dott.Morgue è scritto da due donne, cosa ci potete dire in proposito?
S&R: Forse in generale, i personaggi secondari hanno avuto poco spazio, ma erano tanti. Giusto l’ispettore Warren, per ovvi motivi di ruolo, ha avuto una trattazione maggiore, stando sempre con Yoric. Ma i personaggi che abbiamo creato e costruito servivano un po’ da cassa di risonanza per il protagonista e bisogna dire che i lettori ci hanno sempre e solo chiesto di parlare di lui, Yoric ha mangiato la scena a tutti, se così possiamo dire. È anche vero che il personaggio di Laverne, pur mantenendo un profilo basso, ha un ruolo fondamentale. A suo modo tesse una tela tutta sua, insinuandosi episodio dopo episodio ed è soprattutto grazie a lei che vediamo prima la caduta e poi la rivincita del protagonista. Anche Hanna, la fidanzata morta di Yoric, influisce in molte delle scelte del protagonista. Forse non la vediamo abbastanza da capirla, ma ciò non vuol dire che non abbia un ruolo importante, svelato soprattutto nell’ultimo numero di questo ciclo di storie. Tuttavia nello speciale che uscirà in Autunno, i lettori avranno in questo senso una gradita sorpresa, perché entrerà in scena un personaggio femminile davvero molto carismatico e particolare, siamo curiose di sapere come verrà “adottato” dal pubblico.
TF: Come vi siete avvicinate al mondo del fumetto?
S&R: Non c’è un iter preciso, credo che abbiamo cominciato come tutti, con la passione da lettrici e poi con la curiosità verso la “tecnica” del fumetto, i suoi registri e la sua capacità comunicativa. A quel punto abbiamo iniziato a fare dei tentativi, presentare proposte alle varie case editrici, finchè la Star Comics ha deciso di pubblicare il Dr.Morgue.
TF: Le vicende di Yoric sono veramente finite o ci dobbiamo aspettare delle sorprese?
S&R: No, non sono finite. Uscirà uno speciale per Lucca Comics 2012 o comunque in autunno, disegnato da Francesco Bonanno e con la copertina di Carmine di Giandomenico. Sarà una storia di 144 pagine che ci permetterà di sviluppare in un modo forse poco usuale un tema molto spinoso e al contempo sveleremo nuovi retroscena della vita e del passato del nostro Spaccamorti.
TF: Al di là del Dott.Morgue cosa bolle nella pentola dei progetti futuri?
S&R:Abbiamo molti progetti che stiamo sviluppando, ma per ovvi motivi di superstizione non possiamo parlare di quelli in costruzione. Alcuni erano nel cassetto da un po’, altri si stanno prepotentemente facendo strada in questi ultimi tempi. Cercheremo di fare un po’ d’ordine e poi… poi si vedrà!
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