Dr.Morgue e le nuove mini-serie Star a Cartoomics 2011
Dr.Morgue no.1 - cover |
Breve presentazione del Dr.Morgue e delle altre mini-serie Star Comics per Cartoomics 2011 che si terrà dall'11 al 13 Marzo (il salone dei fumetti, dei Cartoons, del Collezionismo, dei Games e dei Video-games).
Articolo sommario - miniserie Star Comics
Trama del Dr.Morgue
È una nuova appassionante miniserie in sei volumi bimestrali che
prenderà il via da aprile 2011. «Fare autopsie è solo un modo come un
altro per guardare dentro alle persone», sostiene Yoric Malatesta, il
protagonista di questa storia a tinte fosche. Un tipo bizzarro,
Malatesta, un omone di quasi due metri, nato dalle menti geniali di
Rita Porretto e Silvia Mericone (disegni di Francesco Bonanno e
copertine di Morandi & Cancellieri), due autrici emergenti che
hanno tratto la loro ispirazione dalla letteratura di Dürrenmatt,
Camilleri, Stevenson e McGrath. Una serie che non affronta
esplicitamente il tema del noir, ma riesce a creare la giusta atmosfera
di sospetto, di caratterizzazione e tensione psicologica. La storia di
uno spaccamorti, come amano definirlo i suoi colleghi, e dei misteri
legati alla fredda città di Montreal e ai suoi cittadini.
L’unico vero testimone di un delitto è la vittima, ma c’è solo una
persona in grado di raccogliere le confessioni di un cadavere: Yoric
Malatesta, il Dr. Morgue.
È un coroner italo-canadese residente a Montreal, ma non è amato, né apprezzato, temuto forse, di sicuro odiato. Lo “spaccamorti”, come lo chiamano i colleghi della polizia, ha un modo “altro” di vedere un delitto e questo gli permette di “dialogare” con la morte, interpretando gli equilibri chimici e le tracce presenti su un corpo durante le autopsie, come se fosse realmente il cadavere a raccontare la propria fine.
Ex pianista di grande intelletto, si è convertito allo studio della medicina legale in seguito alla tragica morte della sua compagna in circostanze ancora tutte da chiarire. Affetto dalla sindrome di Asperger, è un antieroe con tratti ossessivi, più fragile che appassionato, più incline a generare antipatia che il suo contrario. Ma Yoric non è altro che la chiave di volta di una storia corale. Il solista di un’orchestra fatta di uomini e donne, le cui vite si intrecciano in un gioco pericoloso e perverso sul palcoscenico di una Montreal resa quasi irriconoscibile da cupe atmosfere. E il direttore di questo “dramma”, il burattinaio è incarnato dal sindaco Mason, giurisperito di fama attratto dal “lato oscuro” che risiede in ogni individuo, dalle teorie sul delitto perfetto e dal concetto di ragionevole dubbio. Sarà lui il demiurgo di questa storia, in cui nulla è casuale, dove il confine tra vita e morte non è mai stato così sottile, e in cui persino il destino è tenuto dai fili di chi è più scaltro, in un crescendo di colpi di scena e di inaspettati capovolgimenti.
A Montreal non ci sono innocenti, ma solo peccatori o vittime.
È un coroner italo-canadese residente a Montreal, ma non è amato, né apprezzato, temuto forse, di sicuro odiato. Lo “spaccamorti”, come lo chiamano i colleghi della polizia, ha un modo “altro” di vedere un delitto e questo gli permette di “dialogare” con la morte, interpretando gli equilibri chimici e le tracce presenti su un corpo durante le autopsie, come se fosse realmente il cadavere a raccontare la propria fine.
Ex pianista di grande intelletto, si è convertito allo studio della medicina legale in seguito alla tragica morte della sua compagna in circostanze ancora tutte da chiarire. Affetto dalla sindrome di Asperger, è un antieroe con tratti ossessivi, più fragile che appassionato, più incline a generare antipatia che il suo contrario. Ma Yoric non è altro che la chiave di volta di una storia corale. Il solista di un’orchestra fatta di uomini e donne, le cui vite si intrecciano in un gioco pericoloso e perverso sul palcoscenico di una Montreal resa quasi irriconoscibile da cupe atmosfere. E il direttore di questo “dramma”, il burattinaio è incarnato dal sindaco Mason, giurisperito di fama attratto dal “lato oscuro” che risiede in ogni individuo, dalle teorie sul delitto perfetto e dal concetto di ragionevole dubbio. Sarà lui il demiurgo di questa storia, in cui nulla è casuale, dove il confine tra vita e morte non è mai stato così sottile, e in cui persino il destino è tenuto dai fili di chi è più scaltro, in un crescendo di colpi di scena e di inaspettati capovolgimenti.
A Montreal non ci sono innocenti, ma solo peccatori o vittime.
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